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Vino e tecnologia: al Politecnico si discute di viticoltura smart

POLITECNICO DI TORINOLe ricerche condotte all’interno degli iXem Labs del Politecnico hanno permesso di applicare l’innovazione tecnologica ai settori più disparati, in modo da migliorarne il funzionamento. Dopo aver portato la rete wireless negli angoli più remoti del mondo, aver dato vita a strumenti in grado di ottimizzare le risorse idriche e la distribuzione di acqua potabile nel deserto, le ricerche sono approdate nel campo dell’agricoltura e, soprattutto, della viticultura.

In particolare è stato realizzato un progetto, in collaborazione con le Cantine Gaja di Barbaresco, all’azienda Soldera di Montalcino e alla Stazione Sperimentale per la Viticultura Sostenibile di Panzano in Chianti, grazie al quale sono state applicate le più moderne tecnologie wi-fi al monitoraggio delle viti.

È stato proprio quest’ultimo il tema centrale del convegno “Vino: storia, passione, innovazione”, che il 6 giugno scorso ha aperto il ciclo di incontri “Vine & Wine”, organizzati in occasione delle celebrazioni dei primi dieci anni di attività degli iXem Labs. Queste iniziative hanno tra gli obiettivi quello di accompagnare la partecipazione degli studenti all’iXem Prize: un concorso con lo scopo di raccogliere le idee e i progetti più innovativi nel campo della viticultura, che potranno essere realizzati nei laboratori del Politecnico, nei vigneti e nelle cantine piemontesi e non solo.
Al convegno, introdotto da Laura Montanaro, prorettore del Politecnico, e coordinato da Stefano Parola, giornalista de “La Repubblica”, hanno partecipato diversi esperti del settore. Il primo intervento, dal titolo “Storia, tecnica, economia della vite e del vino in Langa e Roero”, è stato curato dal giornalista Giancarlo Montaldo, che ha ripercorso le tappe storiche più importanti delle eccellenze vinicole piemontesi.

Il secondo approccio con il quale è stato esaminato il settore della viticultura è quello del sommelier, grazie alla testimonianza di un professionista in questo campo: Fabio Gallo, presidente dell’Associazione Italiana Sommelier sezione Piemonte. A chiudere il seminario è stato infine Daniele Trinchero, ricercatore presso il Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni, fondatore e direttore degli iXem Labs nonché sommelier professionista. Il suo intervento è entrato nel cuore delle ricerche condotte, mostrando come l’applicazione delle più avanzate tecnologie possa contribuire a un’ottimizzazione delle tecniche di coltivazione e possa favorire la qualità del prodotto.