
Fotopolimeri: Eni Award a un giovane ricercatore del Politecnico

Federico Bella del Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia (DISAT) sarà premiato con il Research Debut Prize per la tesi di dottorato "Photopolymers for Dye-Sensitized Solar Cells".
L’attività di ricerca condotta da Bella a partire dal 2012 è focalizzata sullo sviluppo di fotopolimeri per dispositivi energetici. Oggi, le materie plastiche (polimeri) stanno diventando sempre più presenti in diversi settori, e il loro utilizzo in nanotecnologie e dispositivi energetici contribuisce attivamente a renderli leggeri e meno costosi. Tuttavia, quando si parla di costi e impatto ambientale delle tecnologie, bisogna anche considerare il processo di fabbricazione (o polimerizzazione, in questo caso). Per queste ragioni, l’utilizzo di materiali polimerici in dispositivi energetici deve essere economico, a basso impatto e rapido, oltre che in grado di garantire un’ottima qualità dei prodotti finali. La tecnica che permette di rispettare tutte queste caratteristiche è la fotopolimerizzazione, ovvero la polimerizzazione/reticolazione che scaturisce a seguito di un irraggiamento di luce visibile o ultravioletta.
Federico Bella ha proposto componenti polimerici per celle solari e batterie sfruttando la trasformazione di monomeri multifunzionali in polimeri reticolati, mediante un progetto di reazione a catena iniziato da specie reattive fotogenerate (radicali liberi o ioni). La formazione di questi polimeri coinvolge una rapida trasformazione (avviene in pochi secondi) di un monomero liquido in una membrana solida con proprietà chimico-fisiche e meccaniche opportunamente modificabili; questo processo non richiede solventi, né catalizzatori, e viene condotto a temperatura e pressione ambiente.
Le applicazioni di questi fotopolimeri sono molteplici in campo energetico: si va dalle batterie al litio o al sodio, alle celle solari sensibilizzate con coloranti, ai rivestimenti; ad esempio, in quest’ultimo settore il gruppo in cui Federico Bella opera ha proposto sottili film polimerici con proprietà luminescenti, UV-protettive e auto-pulenti per celle solari organiche. In questo modo, le celle solari restano sempre pulite, senza interventi esterni, e non vengono degradate dalla componente UV presente nella radiazione solare.
Infine, Federico Bella e colleghi hanno recentemente dimostrato nuove architetture di celle solari flessibili e galleggianti (ideali per nazioni con abbondanza di fiumi, laghi o mari), ottenute tramite un’attenta ingegnerizzazione dei materiali fotopolimerizzati.
Si tratta dunque di materiali facilmente disponibili, a basso costo e facilmente riciclabili, che rappresentano quindi un concreto passo in avanti per la prossima generazione di dispositivi energetici ad elevate prestazioni, sicuri e durevoli.

Turchia: il Politecnico si unisce alla CRUI nel condividere la dichiarazione dell’EUA
Madama Butterfly. Architettura, scenografia e musica
Chinese Urban Heritage issues and works in progress
Spazi città soggetti. Il contributo della filosofia allo spatial turn nelle scienze umane?
Visita virtuale del Castello del Valentino con Google Street View
Sewing a small town. Environmental networks and strategic places
XVIII Concerto in Altura Memorial Mario Pisano
100 works in 100 years. European women in architecture and design (1918 – 2018)
Scuola estiva Scienza, Comunicazione, Società (SCS)
Innovation and tradition: combining the old and the new