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La Sacra di San Michele a Sant'Ambrogio di Torino candidata a patrimonio mondiale dell'UNESCO

POLITECNICO DI TORINOL'amministrazione comunale di Sant'Ambrogio, in collaborazione con il Politecnico, nell'autunno del 2015 ha cominciato a muovere i primi passi esplorativi per la candidatura della Sacra a patrimonio mondiale UNESCO, in virtù di una collaborazione iniziata da tre anni in ambito didattico, in particolare sulla singolarità urbanistica del tessuto del centro storico, caratterizzato dalla presenza di numerose corti a margine dell’asse centrale di attraversamento molte delle quali in vista dell’Abbazia.

A questa esperienza si è pertanto affiancato un protocollo di intesa tra l’Ateneo e il Comune finalizzato allo sviluppo di ricerche storico-progettuali sul territorio di Sant’Ambrogio: non solo il caratteristico impianto delle corti medievali e la loro difficile ma suggestiva potenzialità di riuso, ma anche altri aspetti peculiari della storia più recente quali l’importante presenza dell’archeologia industriale, molto ben rappresentata dal Maglificio Bosio.

Interlocutore di questa ricerca è stata fin dall’inizio la presenza sul territorio della Sacra di San Michele, direttamente connessa alle origini del nucleo di Sant’Ambrogio e interessata da progetti di rivalorizzazione dei suoi accessi più antichi e di una fruizione sostenibile.

Tra oltre 160 insediamenti benedettini sparsi in tutta Italia, la Sacra è stata selezionata a rappresentare il fenomeno oggetto della candidatura Unesco insieme ai complessi di Subiaco, Montecassino, San Vincenzo al Volturno, Farfa, San Pietro al Monte a Civate, Sant’Angelo in Formis a Capua, San Vittore alle Chiuse a Genga.
Il processo di candidatura, ideato e avviato dalla Fondazione Comunitaria Lecchese e con il coordinamento generale e l’assistenza tecnico-scientifica del MiBACT, ha già superato il primo stadio: l’inserimento del sito nella "tentative list", la lista propositiva italiana dei beni da candidare.

In considerazione della candidatura del fenomeno culturale benedettino e della selezione della Sacra tra i componenti della serie di insediamenti rappresentativi dell'esperienza monastica di San Benedetto in Italia, si è deciso di prendere parte a questo processo in essere, condividendone la validità e gli obiettivi. Infatti in questi ultimi anni l'orientamento dell'UNESCO e dello stesso Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo è quello di valorizzare fenomeni culturali meglio rappresentati non tanto dal singolo bene, ma da una serie di monumenti in grado di esprimere in forma compiuta un determinato eccezionale valore universale.

Inserito nella candidatura seriale del fenomeno monastico benedettino, l'auspicato riconoscimento UNESCO della Sacra potrà dare risonanza mondiale all'intero territorio piemontese e in particolare alla Valle di Susa, il cui paesaggio culturale è storicamente legato alla presenza di altri importanti insediamenti benedettini, in primo luogo Novalesa e San Giusto di Susa, non trascurabili ai fini del quadro d’insieme del dossier di candidatura.

Il Comune di Sant'Ambrogio, d’accordo con i coordinatori generali Francesca Riccio (MiBACT) e Ruggero Longo, ha nominato come referente scientifico per il progetto il professor Enrico Moncalvo del Politecnico di Torino.