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Sei unico fino al midollo: PoliTo e UniTo per la donazione di midollo

POLITECNICO DI TORINOIl 13 e 14 maggio scorsi è tornata al Politecnico l’iniziativa Sei unico fino al midollo, giunta quest’anno alla terza edizione: due giornate di informazione e sensibilizzazione per gli studenti e il personale sul tema della donazione di cellule staminali emopoietiche (CSE), progenitrici del sangue, attraverso l’adesione al Registro Nazionale dei donatori di midollo osseo (IBMDR).

Il progetto, promosso da Politecnico e Università di Torino con ADMO Piemonte, Centro Regionale Trapianti del Piemonte e della Valle d’Aosta, e la partecipazione della Città della Salute e della Scienza di Torino ha coinvolto nelle scorse edizioni oltre 400 persone, che nelle edizioni precedenti si sono iscritti al Registro, alcune delle quali hanno già effettivamente donato le cellule ad un paziente in attesa di trapianto.

Un risultato importante che spinge a proseguire su questa strada, con obiettivi sempre più ambiziosi: “la collaborazione con i poli universitari - dichiara Stefano Balma, presidente di ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo) Piemonte - è strategica perché ci consente di reclutare in poco tempo un alto numero di ragazzi, che nelle edizioni precedenti si sono dimostrati fin da subito particolarmente sensibili e attenti a questa tematica”. “Grazie alla stretta collaborazione - prosegue Balma - con gli Atenei torinesi, che hanno accolto questo progetto con grande entusiasmo, abbiamo intrecciato un’importante rete di contatti e dato vita a interessanti opportunità”.

“Iniziative di questo tipo sono fondamentali per la formazione dei nostri studenti, che prima di essere ingegneri e architetti, saranno soprattutto donne e uomini ai quali nel futuro sarà affidata la responsabilità di una società più solidale e attenta ai bisogni di tutti. La possibilità di fare esperienze importanti come questa, quindi, arricchisce indubbiamente il percorso degli studenti, formandoli a tutto tondo come persone”
, commenta il prof. Giuseppe Quaglia, referente per il Politecnico dell’iniziativa, che conclude: “Il progetto si è dimostrato vincente e la collaborazione con l’Università degli studi sottolinea ulteriormente quanto iniziative come questa possano contribuire a creare davvero una comunità accademica più unita sui temi della solidarietà”.

Avere un Registro ampio, eterogeneo e giovane per età degli iscritti è fondamentale perché consente di ricercare un donatore compatibile non consanguineo per tutti quei pazienti che non ne trovano uno all’interno della propria famiglia. La compatibilità tra non consanguinei è 1 su 100.000 e servono migliaia di tipizzazioni (test per verificare la compatibilità tra donatore e ricevente) al fine di trovare il donatore adatto per la trasfusione di cellule madri del sangue.

All’appello sono chiamati tutti i giovani in età compresa tra i 18 e i 40 anni - range di età entro il quale ci si può iscrivere al Registro -, in buona salute e con peso superiore ai 50 kg: sono questi i requisiti per poter tipizzare il midollo osseo e donare le cellule madri del sangue in caso di compatibilità. Un piccolo quanto importante gesto di solidarietà che potrebbe ridare la speranza di vita a tutti quei pazienti che ogni giorno combattono per sconfiggere la malattia.