Università a consumo "quasi zero"
I “Nearly Zero Energy Building” o Edifici a Energia Quasi Zero sono quelle costruzioni che richiedono consumi energetici prossimi allo zero; la Direttiva 2012/27/UE impone agli Stati membri di fissare i requisiti minimi di efficienza energetica degli edifici, in vista dell’obiettivo a “Energia Quasi Zero” previsto per il 2020.Proprio la riduzione dei consumi energetici nei campus universitari è uno degli obiettivi che il Politecnico si è posto per il raggiungimento del campus sostenibile come previsto dal proprio Piano Strategico; nel corso di un seminario il 10 aprile scorso al Castello del Valentino si è fatto il punto sulla situazione dell’Ateneo e sullo stato dell’arte della ricerca in questo settore, con la presentazione dei primi risultati di due iniziative parallele del Politecnico: il progetto “Politoward” e l’iniziativa “Sustainable Path”.
Politoward è un progetto del Dipartimento Interateneo di Scienze, progetto e politiche del Territorio – DIST, che si avvale di un partenariato prestigioso con l’Università di Cambridge. Grazie ad un’iniziativa della Compagnia di San Paolo per favorire l’internazionalizzazione della ricerca da e verso una delle prime 50 università nei ranking internazionali, infatti, si è costituito un gruppo di lavoro internazionale con Cambridge. Il progetto mira alla raccolta e alla connessione delle ricerche e delle esperienze pratiche in tema di sostenibilità nei campus universitari, analizzando diversi indicatori, quali ad esempio la gestione dei consumi energetici, le politiche di ingaggio degli studenti, professori e tecnici per il risparmio di risorse, l’organizzazione della struttura di coordinamento fra mobility manager, waste manager, responsabili di edilizia e logistica. L’obiettivo è di creare una roadmap per metriche e strategie per fare di una porzione di città importante come un campus universitario uno spazio sempre più “esemplare” nella creazione di luoghi e comunità sostenibili (e, magari, resilienti).
I campus del Politecnico rappresentano infatti un “dimostratore” di eccezione per sperimentare politiche di sostenibilità poi declinabili anche nell’immediato contesto urbano e nello sviluppo più ampio del territorio regionale.
Il “Sustainable Path”, che il Politecnico di Torino con la collaborazione di SiTI- Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l’Innovazione intende percorrere, mira invece alla redazione di un report per l’ISCN - International Sustainable Campus Network, la rete che comprende le più importanti università a livello mondiale impegnate sui temi della sostenibilità ambientale, presso la quale il Politecnico mira ad accreditarsi.
Nel corso del seminario è stato fatto il punto su un anno di ricerche parallele tra DIST, Università di Cambridge, SiTI e la nascente “rete italiana degli atenei sostenibili”, interessata a promuovere le occasioni di miglioramento dello status quo nelle università nell’ottica di un “living lab” che diventi “contagioso” a livello nazionale, per far crescere buone pratiche in tutti gli atenei italiani.
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