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"Vedere" il Castello del Valentino con le mani

POLITECNICO DI TORINOCome percepisce lo spazio chi convive quotidianamente con una disabilità visiva? Una domanda che per uno studente di architettura può essere stimolante per la sua formazione professionale e, più in generale, per la sua esperienza di vita.

La mostra “Il disegno per le mani. Castello del Valentino in rilievo” ha presentato nel mese di settembre il lavoro svolto su queste tematiche dagli studenti dei Corsi di Laurea in Architettura nell’ambito di un workshop organizzato, nel secondo periodo didattico dell’anno accademico 2014-2015, dagli architetti Cristina Azzolino e Angela Lacirignola con il coordinamento scientifico delle professoresse Anna Marotta e Annalisa Dameri del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e la collaborazione dell’architetto Rocco Rolli (Tactile Vision Onlus).

Il workshop è stato per gli studenti un momento di riflessione sulle differenti modalità percettive dello spazio e una occasione di incontro e confronto con coloro che utilizzano in modo prioritario o esclusivo i sensi che compensano le difficoltà visive per conoscere il mondo che li circonda. La sfida è stata quella di mettersi in gioco in prima persona e cambiare il punto di vista per accrescere le proprie sensibilità e allargare le capacità di pensiero personali e professionali.

Partendo dall’analisi delle esigenze specificatamente legate alle malattie della vista e alle modalità di percezione, gli studenti hanno affrontano il tema della rappresentazione dello spazio costruito alle persone non vedenti attraverso un laboratorio sperimentale. Il caso studio individuato è stato il Castello del Valentino, residenza sabauda e patrimonio dell'Unesco, oggi sede della Scuola di Architettura del Politecnico.

La mostra ha esposto le tavole tattili realizzate dagli studenti con la tecnica di stampa in rilievo stereoplastica, comunemente chiamata “Minolta”. Quattordici tavole descrivono la conformazione attuale dell’edificio. Una prima tavola illustrava la collocazione del Castello nel tessuto urbano e il suo rapporto con il fiume, il parco, la collina; si passava alla descrizione dell’articolazione dei volumi e della loro composizione; a seguire, i prospetti e le sezioni della zona aulica, delle torri, fino al dettaglio di alcuni elementi principali: il loggiato, la composizione della aperture, le incavallature delle coperture, gli apparati decorativi delle sale auliche.