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Come si vince un'Olimpiade? I condizionamenti dell'ambiente sulla performance sportiva

POLITECNICO DI TORINOCon l’inizio del nuovo semestre di lezioni, riprende il ciclo di incontri "I Mercoledì dello sport", organizzati da Politecnico e Università di Torino per Torino 2015 Capitale europea dello Sport.
Per il primo appuntamento del 2015 al Politecnico si è parlato della connessione tra mente-corpo-ambiente-materiali, prestando particolare attenzione all’analisi di casi reali effettivamente vissuti dai relatori nell’ambito della preparazione di eventi olimpici o di analogo livello internazionale (come, per esempio, la UEFA Champions League). “Nella nostra conferenza - ha ricordato in apertura Alessandro Pezzoli, che ha coordinato gli interventi - parleremo prevalentemente di condizionamenti dell’ambiente fisico sulla performance sportiva concentrando la nostra attenzione ad esempio sui fattori meteorologici e climatici. Come ben noto, ma spesso trascurato, questi parametri influenzano la performance sportiva non solo dal punto di vista fisiologico ma anche mentale”.

Le prime due relazioni, quella di Alessandro Pezzoli e Cristina Bignardi, del Politecnico, si sono concentrate su due aspetti specifici che condizionano la performance sportiva outdoor: la meteorologia e le superfici di gioco, con il caso concreto del calcio.

Marco Gazzoni, sempre del Politecnico, ha spiegato come si può misurare l'effetto dell'ambiente sulla performance sportiva. Ma anche come questa misurazione modifica l'ambiente, se diventa troppo invasiva: "Oggi sono disponibili sul mercato sistemi di monitoraggio del gesto sportivo, indossabili e poco costosi, che però non possono essere estremamente precisi, quindi forse vanno bene per gli amatori, ma non per gli atleti ad alto livello. Per prestazioni più elevate, la ricerca propone strumenti innovativi: dalla tecnologia tessile all'electronic skin".

È stato poi seguito con particolare interesse da parte del numeroso pubblico l’intervento di Roberto Sassi, preparatore atletico della Juventus, che ha portato l'esperienza di atleti del campionato di calcio di serie A. "Le metodologie di allenamento migliorano le performance, ma provocano sicuramente anche problemi fisici ai giocatori. Oggi utilizziamo macchine isoinerziali, con una metodologia assolutamente innovativa che ha ridotto notevolmente gli infortuni, oltre a migliorare la prestazione. In Juventus siamo attenti a tutta la tecnologia che è utile allo sport, dell'alimentazione alle tecniche per il recupero".

Giuseppe Vercelli, dell'Università degli Studi di Torino, ha invece portato l’attenzione sull'importanza della preparazione psicologica e dell'analisi ambientale per gli atleti: "Abbiamo perso molte gare alle Olimpiadi di Vancouver perché l'informazione ambientale è arrivata in ritardo. Questo perché bisogna allenare anche la mente, dandole tutti gli elementi perché sia preparata all'ambiente che troverà".

Ada Ferri del Politecnico ha affrontato nell’ultimo intervento un progetto specifico: lo studio dell'abbigliamento per la Federazione Italiana Vela alle Olimpiadi di Pechino. "Gli elementi da tenere in considerazione nel progettare un capo di abbigliamento sportivo sono molti. Il progetto ha identificato la body map del velista, quindi sono stati individuati i materiali più adatti per ogni parte del corpo. I parametri fisiologici sono stati combinati con le sensazioni provate dagli atleti nei test in vivo nella camera climatica dei nostri laboratori a Biella. Infine, le prove in campo al lago di Garda hanno validato la bontà di questo capo che avevamo progettato".

Il seminario si è concluso con un collegamento dall’Oceano: è intervenuto in diretta dalla sua imbarcazione “ECO 40” Matteo Miceli, esperto velista, partito il 19 ottobre dal porto di Riva di Traiano di Civitavecchia per il giro del mondo in solitaria "Roma Ocean World". Paolo De Girolamo, dell'Università di Roma La Sapienza, ha raccontato il progetto di questa sfida sportiva estrema, nel corso della quale le condizioni ambientali hanno giocato un ruolo essenziale. Tanto che, purtroppo, pochi giorni dopo l’imbarcazione di Miceli è naufragata mentre già si trovava sulla via del ritorno, a causa probabilmente di un relitto galleggiante incontrato in mare.




La galleria fotografica e le presentazioni dei relatori sul blog Torino2015oncampus
http://www.torino2015oncampus.it/photogallery/item/come-si-vince-un-olimpiade