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Urban Design Day: le città a misura d'uomo in Italia e in Cina

POLITECNICO DI TORINOItalia e Cina si incontrano sul tema del progetto urbano, per confrontare le rispettive identità ed esperienze per la prima edizione dell’Urban Design Day, iniziativa organizzata nell’ambito della collaborazione tra Politecnico e South China University of Technology-SCUT.

Un rapporto antico, quello tra le due culture italiana e cinese. Da un lato, l’Italia ha rappresentato il cuore della civiltà urbana europea attraverso i secoli. Il suo territorio costituisce il corpo materiale e la forma concettuale di un modo di costruire città che oggi appartiene al mondo. L'esperienza italiana non è solo inscritta nelle pietre delle sue città, ma anche nelle competenze che oggi esporta nel mondo: nel progetto urbano e nel disegno del paesaggio, nel restauro dei monumenti, ma anche nel design e nell'innovazione tecnologica.

La Cina è la più grande civiltà urbana contemporanea, che ha saputo inventare nuovi modi di guidare lo sviluppo delle città. Attraverso il governo dei processi di trasformazione dei suoi territori sta indicando la strada per sfide che riguarderanno gli abitanti dell’intero pianeta.

L'Urban Design Day, che si è tenuto il 12 gennaio scorso a Guangzhou (Cina), si propone come un momento di dialogo tra culture e modi di operare che diventa sempre più centrale nell'affrontare le grandi sfide globali della nostra epoca. Gli “Italiani” sanno disegnare le città più vivibili del mondo, a misura d’uomo e integrate al territorio; i “Cinesi” sanno organizzare i processi, governare le azioni di pianificazione e amministrative, rendere effettivi i progetti.

L’obiettivo dell’iniziativa, oltre a quello, immediato, di effettuare un confronto critico sul tema della città contemporanea in Cina e in Italia, è di potenziare i già presenti scambi fra Politecnico, SCUT e amministrazioni locali, portando il dibattito sul piano istituzionale, oltre che scientifico, in modo da aprire a effetti reali sul territorio.

L’iniziativa dell’Urban Design Day si presenta infatti come punto cardine di una serie di esperienze scientifiche precedenti, che negli ultimi due anni hanno consolidato la presenza a Guangzhou del South China-Torino Collaboration Lab, un centro di ricerca congiunto fra Politecnico di Torino e SCUT, pensato come laboratorio multidisciplinare per lo sviluppo di scambi e collaborazioni fra aziende, amministrazioni e atenei cinesi e italiani in tre direzioni: Architettura e città, Collaborazione industriale, Ricerca e formazione.

L’evento ha permesso il confronto tra esperti di progetto urbano cinesi e italiani (tra cui l’arch. Massimo Carmassi, Medaglia d’Oro della Triennale di Milano, e il prof. Carlo Magnani, già Rettore dello IUAV), nella cornice della mostra “Waterscapes” che affronta il tema dei paesaggi d’acqua in Italia e in Cina, organizzata congiuntamente da Politecnico e SCUT.

La mattinata è stata dedicata al dialogo tra le due culture urbane, con il confronto tra esperti italiani e cinesi, coordinati da Mattia Romeo (attore attivo nel contesto culturale e televisivo cinese) e due esperti del Lab: SUN Yimin (Scut), Michele Bonino (Politecnico di Torino). Sono stati esaminati i casi di quattro città cinesi (della provincia del Guangdong) accoppiate ad altrettante realtà italiane (Bologna, Pisa, Venezia, Torino) sul tema della creazione di città a misura d'uomo.

Il pomeriggio, le stesse città sono state protagoniste di un networking workshop, condotto da Giovanni Durbiano (Politecnico di Torino) e Plinio Innocenzi (Ambasciata Italiana) che ha visto anche la partecipazione di numerosi invitati speciali: investitori, amministratori pubblici, esperti accademici.




Il sito del South China-Torino Collaboration Lab
http://www.southchinalab.polito.it/