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Senza Fili Senza Confini inaugura il progetto “Senza Esclusi”

POLITECNICO DI TORINO“Senza Fili, Senza confini”, l’associazione culturale senza fini di lucro, operatore di comunicazione, nata a Verrua Savoia, in Monferrato, per combattere il divario digitale nelle zone rurali, supera il sesto mese di operatività e celebra questo traguardo inaugurando il programma “Senza Esclusi”.

Senza Fili Senza Confini nasce grazie ai cittadini di Verrua Savoia, che a fine 2014 hanno costituito un operatore di comunicazione associativo, trasformando in progetto sociale a conduzione popolare un esperimento del Politecnico di Torino, che dal 2010 aveva dato banda larga a 260 famiglie del paese: 13 Mb/s bidirezionali per nucleo familiare, in un territorio sprovvisto anche di copertura cellulare. Fin dal giorno in cui il Ministero dello Sviluppo Economico ha concesso le autorizzazioni, l’attenzione del pubblico è stata notevole. Da parte dei cittadini in primo luogo, con un numero di associati in continua crescita: oggi sono 360, su un totale di 650 famiglie. Ma anche di tantissimi italiani: sono più di mille le richieste d’informazione pervenute alla segreteria dell’Associazione, per replicare il modello in altre zone d’Italia.

Per questo motivo, l’Associazione dei Digital Champions Italiani ha chiesto a Daniele Trinchero, Presidente di Senza Fili Senza Confini e Direttore degli iXem Labs del Politecnico di Torino, di analizzare la scalabilità e replicabilità del modello verruese, per risolvere il divario digitale nelle zone rurali del Paese.

Lo studio ha evidenziato una duplice criticità: esiste un fattore di scala tra la digitalizzazione urbana e quella rurale, una forbice che negli ultimi anni si è progressivamente ampliata. E poi esiste un divario digitale all’interno della stessa campagna: anche quando il capoluogo riceve una qualche forma di connettività a banda larga, quasi mai questa raggiunge la totalità del territorio, e spesso i piccoli insediamenti abitativi o le frazioni minuscole non hanno alcun accesso digitale.

Da quello studio nasce “Senza Esclusi”, il programma che riunisce le competenze tecniche del Politecnico di Torino e l’esperienza organizzativa e gestionale dell’Associazione, a favore delle piccole Amministrazioni Locali che vogliano stimolare i propri cittadini a intraprendere un percorso come quello verruese. Il programma prevede l’analisi del territorio e degli insediamenti, la valutazione degli investimenti necessari, aiuti sul fronte tecnico e organizzativo.

Il modello è stato inizialmente applicato in forma sperimentale al Comune di Lamporo, in provincia di Vercelli, dove in poco più di 4 mesi si è registrata l’adesione di 35 famiglie, su un totale di 238, che oggi dispongono di banda larga al costo di soli 80 euro all’anno. Il 14 luglio è stato ufficialmente esteso a 7 Comuni che condividono principi e obiettivi dell’Associazione: Brozolo, Brusasco e Cavagnolo in provincia di Torino, Gabiano Monferrato, Mombello Monferrato, Moncestino, Villamiroglio in provincia di Alessandria. Realtà con caratteristiche morfologiche e antropologiche simili a quelle verruesi, con un denominatore comune rappresentato da un forte divario digitale. Il programma sarà operativo da settembre 2015: poiché le famiglie che popolano il territorio oggetto dell’applicazione del programma sono più di 3200, si prevede di raggiungere la rappresentatività statistica del risultato (1000 famiglie connesse) entro fine anno.


Foto: www.senzafilisenzaconfini.it



Il sito dell'Associazione Senza Fili Senza Confini
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