Arcate ex-MOI in concessione a Politecnico e Università
Politecnico e Università di Torino realizzeranno nelle Arcate dell’ex Mercato Ortofrutticolo un polo di aggregazione multidisciplinare dove insediare attività di didattica e ricerca avanzata, collaborazioni scientifiche e tecnologiche tra gli atenei e con istituzioni pubbliche e private, trasferimento tecnologico.È quanto prevede la convenzione siglata dal sindaco Piero Fassino e dai rettori Gianmaria Ajani (Università) e Marco Gilli (Politecnico), oltre che dagli assessori della Città di Torino Stefano Lo Russo e Gianguido Passoni.
La Città concede in comodato gratuito per un periodo di trent’anni l’intera struttura, esclusi gli edifici su via Giordano Bruno, due maniche lunghe che saranno utilizzate per servizi alla cittadinanza. Una parte degli edifici interni, attualmente dati in concessione a Parcolimpico srl, saranno oggetto di un atto separato tra Parcolimpico e atenei.
“La concessione a Università e Politecnico delle Arcate, già sede del centro servizi del Villaggio Olimpico durante le Olimpiadi invernali del 2006, ha un interesse strategico per la città – ha affermato il sindaco Piero Fassino - l’auspicata riqualificazione della struttura, che ha anche un valore documentale importante nel patrimonio architettonico della città, può dunque essere considerata una prospettiva concreta. La loro rinascita può innescare una generale riqualificazione per l’intera area di piazza Galimberti, molto attesa dai cittadini”.
Gli atenei torinesi realizzeranno sotto le Arcate un importante polo di ricerca multidisciplinare dove la condivisione di risorse umane e infrastrutture favorirà la ricerca nell’ambito delle scienze della vita (chirurgia, riabilitazione motoria) attraverso l’incontro e la collaborazione tra ricercatori dell’area medico-chirurgica e dell’area politecnica.
“Le frontiere della ricerca scientifica e tecnologica si collocano sempre di più al confine tra differenti discipline”, ha commentato il rettore del Politecnico di Torino Marco Gilli: “In ambito biomedico, l’integrazione tra le Scuole di Medicina e le Scuole di Ingegneria rappresenta ormai un modello consolidato in molte realtà internazionali: si pensi, per citarne alcuni, al Technion in Israele, alla partnership tra UC- Berkeley e UC-San Francisco in California e tra Università di Zurigo ed ETH in Svizzera. Nell’area dell’ex MOI nasceranno laboratori congiunti interateneo, frequentati da ricercatori, dottorandi e studenti provenienti dai Dipartimenti dei nostri due Atenei, che condivideranno spazi comuni e svilupperanno progetti di ricerca e di formazione congiunti. Gli ambiti di collaborazione riguarderanno temi strategici di ricerca, quali l’applicazione della robotica e delle nuove tecnologie alle scienze chirurgiche, le tecnologie neuromuscolari e più in generale le neurotecnologie, l’imaging e la telemedicina; il polo contribuirà alla formazione di una nuova generazione di medici ed ingegneri, a partire dal dottorato interateneo in Scienze Cliniche, Chirurgiche e Bioinegneria attivato dallo scorso anno accademico, e alla costituzione di un programma di trasferimento tecnologico con grande attenzione all’attrazione di investimenti strategici e alla promozione di start-up e nuova imprenditorialità in campo biomedico”.
“La realizzazione di un polo di aggregazione congiunto biomedico e bioingeneristico di ricerca e didattica avanzata con particolare attenzione alle tecnologie biomediche nella sede MOI rappresenta una grande opportunità di sviluppo accademico nell'interazione con istituzioni pubbliche e private – ha dichiarato il Rettore Gianmaria Ajani - Il progetto è di assoluta originalità nazionale e trova pochi altri riferimenti anche a livello europeo, mentre si allinea al panorama internazionale più avanzato. L’Università di Torino è molto fiduciosa sul valore strategico e sul successo di questo progetto a livello internazionale”.