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Il DISEG: approccio sperimentale e ricerca innovativa

POLITECNICO DI TORINOIl DISEG è un Dipartimento che si fonda su solide basi scientifiche, e nel quale l’approccio sperimentale è fondamentale, fin dalle sue origini: “I padri fondatori del nostro Dipartimento sono stati sicuramente prima di tutto degli sperimentatori e la nostra struttura dipartimentale ha semprevoluto mantenere questo approccio”, ricorda il professor Claudio Scavia, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica (DISEG).

Il DISEG, integrazione delle strutture gestionali e organizzative dei Dipartimenti di Ingegneria Strutturale e Geotecnica e di Ingegneria dei Sistemi Edilizi e Territoriali, si rivolge in senso ampio allo studio delle costruzioni civili :“Possiamo individuare quattro macro-aree”, spiega il Direttore, che continua: “La prima è relativa allo studio degli edifici nella loro completezza, comprendendo la parte di architettura tecnica e le moderne tecniche di rappresentazione , ma anche altri aspetti, come ad esempio l’impiantistica o l’applicazione alle costruzioni delle tecnologie green.Ci occupiamo poi di scienza e tecnica delle costruzioni, applicate sia agli edifici che a altre strutture civili; si tratta di due aree con grandi prospettive di sviluppo sia nel campo delle normative tecniche che dell’applicazione di nuovi materiali e tecniche di diagnosi. C’è infine l’ambito geotecnico, che si concentra principalmente sulla meccanica dei suoli e delle rocce in prospettiva del progetto di fondazioni o tunnel e dello studio delle frane e della geotecnica ambientale”.

“Aver messo insieme tanti ambiti e approcci differenti si è rivelato sicuramente complesso. Siamo però riusciti ad integrare bene le diverse componenti, con progetti comuni tra le diverse aree, molto interdisciplinari”
, continua Scavia: “Caratteristica importante del Dipartimento sono i laboratori, che svolgono un'intensa attività sia per le prove conto terzi, sia per quelle legate a progetti di ricerca”. Nel bilancio del Dipartimento, infatti, accanto ad un 60% circa di fondi provenienti da attività di contrattazione esterna, c’è un 20% di proventi originati da prove eseguite conto terzi: “Quest’ultimo è un settore che negli ultimi anni ha visto una certa contrazione, anche a seguito della crisi dell'edilizia. Il l Dipartimento ha saputo però cogliere i nuovi orientamenti del mercato, che richiede prove sempre più raffinate e ad alto contenuto tecnologico, che il DISEG è in grado di offrire; la parte di proventi di tali prove e dei contratti di ricerca che arrivano al Dipartimento permettono, soprattutto, la manutenzione dei laboratori e l’acquisto di nuovi macchinari, che, in mancanza di contributi ministeriali, sono di essenziale importanza per svolgere anche la ricerca di base”.

Il Dipartimento, infatti, punta molto inoltre sui progetti, europei e non solo: “ Ci siamo impegnati molto nella presentazione delle proposte e abbiamo molte aspettative su Horizon2020, tenuto conto anche della tradizione di successo nella programmazione europea. In particolare, vorrei ricordare che nell’ultima assegnazione degli ERC Starting Grant, un nostro ricercatore ha ricevuto questo importante riconoscimento; credo che sia motivo di orgoglio non solo per il Dipartimento e conferma che alcuni settori delle discipline trattate dal nostro Dipartimento ben si prestano alla ricerca di punta e sono spendibili nella progettazione europea”, ricorda Scavia.

Per raggiungere questi obiettivi, il desiderio del Direttore è quello di potenziare la dotazione dei laboratori esistenti: “L’acquisizione di nuove attrezzature ci permetterebbe di aprirci ulteriormente nuovi ambiti. Certo le attrezzature da sole non bastano, quindi – se potessi superare i vincoli economici e legislativi, con i quali invece dobbiamo fare certamente i conti tutti i giorni - sarei anche molto contento di poter contare su nuovo personale, in particolare su giovani ricercatori”, conclude il professor Scavia.