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Torino lancia la sfida: sù le rinnovabili, giù i gas serra

POLITECNICO DI TORINOSupera il 13% il contributo delle fonti rinnovabili al consumo totale di energia in provincia di Torino: l’incremento registrato nel 2013, benché le energie alternative siano costantemente in crescita da un decennio, è stato notevole, un aumento inaspettato e accolto molto favorevolmente, dal momento che questa quota contribuisce a diminuire la dipendenza del territorio dall’estero e che l’obiettivo assegnato al Piemonte per il 2020 è del 15,1%. Si tratta del dato più interessante che emerge dalla lettura del 9° Rapporto sull’Energia della Provincia di Torino. Il bilancio energetico aggiornato dal 2000 al 2013 è stato predisposto utilizzando il Local Energy Balance (LEB), uno strumento open-source per la costruzione e l’analisi di bilanci energetici territoriali sviluppata dal Politecnico di Torino in collaborazione con Enea e Istituto Superiore Mario Boella. Grazie a questa metodologia innovativa, i dati definitivi 2013 sono oggi già disponibili in netto anticipo sui dati gestiti a livello nazionale.

LEB è pensato per le statistiche energetiche a supporto delle azioni contro il cambiamento climatico globale, come richiesto dalla Commissione Europea. Il Torino Osservatorio Energia è parte del network europeo Data4Action, nel quale 18 osservatori locali sull’energia in differenti paesi stanno mettendo in comune esperienze e buone pratiche per promuovere la diffusione in Europa della statistica energetica per le comunità locali.

Tornando ai dati, è notevole la riduzione di emissioni climalteranti: l’andamento delle emissioni di CO2 , in costante diminuzione da alcuni anni, ha consentito di superare localmente l’obiettivo europeo di riduzione delle emissioni del 20% al 2020 raggiungendo già nel 2013 un significativo –28%, che pone la provincia di Torino in linea con uno scenario evolutivo al 2020 del -42%.
Un dato in parte dovuto alla crescita dell'efficienza complessiva del sistema di produzione di energia, in parte legato alla crisi economica, il cui unico effetto positivo è proprio la forte riduzione delle emissioni da parte del comparto industriale.
La congiuntura economica sfavorevole, con la conseguente profonda deindustrializzazione del nostro territorio, è resa evidente dall’andamento dei consumi totali di energia, in costante diminuzione negli ultimi anni: il valore di 46.600 GWh registrato nel 2013 risulta addirittura inferiore del 5,5% a quello del 1990, con una riduzione che si concentra in particolare nel settore dei trasporti e dell’industria. Sono i consumi di vettori fossili, prodotti petroliferi e gas naturale quelli che si contraggono maggiormente.

La produzione complessiva di energia elettrica, simile agli anni passati, è stata pari a 12.500 GWh, ma occorre segnalare che anche nel 2013, come già negli ultimi anni, in provincia di Torino la generazione è stata parecchio superiore (21,5%) rispetto al consumo.

Mai come ora sono necessarie scelte ambiziose per attuare la transizione energetica tracciata nei prossimi anni dalla politica energetica europea: “L’attuazione di tali scelte si gioca soprattutto attraverso azioni a scala territoriale, la cui definizione necessita di un’adeguata conoscenza al medesimo livello. Questa è l’intuizione che, da oltre dieci anni, guida il nostro lavoro comune con Provincia di Torino”, ha commentato Alberto Poggio, del Dipartimento Energia del Politecnico, che ha curato il rapporto.




Il bilancio energetico e le presentazioni del convegno sono disponibili sul sito:
http://www.provincia.torino.gov.it/ambiente/energia/