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50 anni di informatica visti dal professor Meo

POLITECNICO DI TORINOÈ una storia d’amore, quella che lega Angelo Raffaele Meo, professore emerito del Politecnico di Torino, all’informatica. È stato proprio lui a volerla chiamare così, nel giorno dei suoi ottant’anni, mentre si raccontava ad una platea di colleghi di vecchia data e giovani studenti e dottorandi al Politecnico nel corso di una lectio magistralis organizzata dal Centro Nexa su Internet e Società.

Una relazione nata dalla scelta, un po’ ribelle, di iscriversi al Politecnico, contro le volontà del padre che l’avrebbe voluto col camice bianco. Un percorso che l’ha portato sino al dottorato di ricerca e ai tanti incarichi accademici e in centri di ricerca nazionali.

Tante le soddisfazioni della sua carriera, ripercorse anno per anno, non senza ironia: la progettazione di circuiti elettronici, le applicazioni industriali, le lunghe ricerche sulla sintesi vocale. Alcune di queste scoperte oggi sembrano scontate, ma sono state le sue parole a restituire alla storia dell’informatica le tante sfide affrontate negli anni. Una storia d’amore ormai lunga più di cinquant’anni.