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DIATI: un Dipartimento al servizio del territorio

POLITECNICO DI TORINOAmbiente, territorio e infrastrutture sono tre grandi tematiche di ricerca sempre più al centro del dibattito, anche mediatico e politico; ambiti nei quali il DIATI – Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico porta un contributo altamente qualificato, in un’ottica di servizio e di risposta ad esigenze del territorio stesso in termini sia di prevenzione e uso corretto delle risorse, che di valutazione e ripristino a seguito di problematiche di vario genere. “Il collegamento stretto con la realtà territoriale è senza dubbio uno degli elementi che meglio caratterizzano il nostro Dipartimento”, spiega il Direttore del Dipartimento Mariachiara Zanetti, che prosegue: “Proprio i nostri ambiti di riferimento, che sono quelli dell’ambiente, delle infrastrutture e appunto della gestione del territorio, fanno sì che il legame con le realtà concrete alle quali ci rapportiamo sia il binario privilegiato lungo il quale sviluppiamo progetti, in modo da mettere la ricerca a servizio delle necessità del territorio”.

Un approccio fortemente calato nella realtà, quindi, alla quale il Dipartimento offre ricerca, raccolta di dati e modelli, ma soprattutto tecnologie applicate e trasferimento tecnologico: “Questa componente della missione del Dipartimento è certamente prevalente, più forse della ricerca di base; i nostri docenti e ricercatori sono senza dubbio molto presenti anche fisicamente sul campo, dove effettuano misurazioni, sopralluoghi e portano tecnologie che devono rispondere ad esigenze che ci arrivano come sollecitazioni direttamente dalle realtà nelle quali operiamo”. Un modo di operare che è diventato un po’ la cifra distintiva del Dipartimento, che nelle sue attività di ricerca privilegia il trasferimento tecnologico: “Nell’ultimo periodo abbiamo partecipato a numerosi bandi europei e, credo, con buone probabilità di successo, ma il trasferimento tecnologico è il nostro fiore all’occhiello anche a livello internazionale; il nostro obiettivo, infatti, è di estendere la nostra attività di conto terzi anche all’estero: abbiamo già dei contatti interessanti ad esempio in Cina Australia e Russia, che si sono concretizzati anche grazie agli studenti internazionali dei nostri corsi, in particolare della Laurea Magistrale in ingegneria del Petrolio. Si tratta di una modalità operativa probabilmente non molto diffusa in altri dipartimenti che puntano magari più sui progetti di ricerca di base e sui network internazionali, ma che ritengo sia molto interessante per il DIATI, che, forte del suo essere ormai riconosciuto a livello nazionale come un punto di riferimento per il servizio al territorio, mira ad esportare sempre più le proprie competenze anche a livello internazionale”.

Per svolgere al meglio le proprie attività, il Dipartimento può contare su laboratori di qualità e su quasi 200 dipendenti (circa 60 docenti, 30 unità di personale TA e 110 dottorandi e borsisti): “Siamo sicuramente un Dipartimento dinamico e giovane, anche perché gestito ormai da diversi anni proprio da giovani, che hanno cercato di dare alla struttura un’impronta innovativa, anche nell’organizzazione. L’Ateneo ha riconosciuto il valore delle nostre iniziative finanziando tre laboratori interdipartimentali: uno che si occupa di disaster planning, uno nel quale si studiano materiali innovativi per le strade e un terzo che si occupa di produzione di energia dall'acqua; certo, per far funzionare al meglio queste e tutte le strutture del Dipartimento, sarebbe importante poter contare su un numero maggiore di ricercatori strutturati e tecnici di laboratorio, perché proprio queste sono le attività centrali del Dipartimento. Credo inoltre che il DIATI, proprio per lo stretto legame con il territorio, possa dare più opportunità ai giovani ricercatori e anche ai dottorandi, perché le realtà che lavorano con noi, proprio collaborando strettamente con i ragazzi negli anni del dottorato, riconoscono il valore aggiunto della formazione di terzo livello e quindi possono anche offrire opportunità di carriera per i giovani”.