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Dal progetto di Casa Capriata nasce il Rifugio Carlo Mollino

POLITECNICO DI TORINOL’ambizioso progetto di ricerca promosso del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino sull’idea progettuale di Casa Capriata è giunto a compimento il 5 dicembre scorso con l’inaugurazione del Rifugio Carlo Mollino, che si affaccia oggi sulle piste del Weissmatten, a quota 2050 mt, nel comprensorio sciistico Monterosa Ski.

L’architettura sviluppata su modello del progetto “Casa Capriata” per la X Triennale di Milano (1954), una delle case ideali di Carlo Mollino rimasta opera incompiuta, è stata dunque realizzata in Valle d’Aosta a distanza di sessant’anni per mezzo di una iniziativa fortemente voluta dal Comune di Gressoney Saint Jean, sviluppata in collaborazione con il DAD, con l’intento di evidenziare il valore e l’attualità del progetto originario come manifesto sull’innovazione tecnologica e la prefabbricazione edilizia.

L’iniziativa inizialmente promossa nel 2008 come progetto culturale nel quadro degli eventi Off Congress del XXIII Congresso Mondiale degli Architetti UIA Torino 2008 dall’Ordine degli architetti di Torino e la Fondazione OAT in collaborazione con il Comune di Gressoney Saint Jean, il Politecnico di Torino e l’Ordine degli architetti della Regione autonoma Valle d’Aosta, si è successivamente strutturata come progetto di ricerca con la firma del protocollo d’intesa fra i partner istituzionali (Comune di Gressoney Saint Jean, Regione Autonoma Valle d’Aosta, Politecnico di Torino e Comunità Montana Walser) e i diversi partner tecnici.

Oggi il progetto di ricerca si è concretizzato con la realizzazione di un edificio sperimentale ripensato in coerenza con i criteri progettuali indicati da Carlo Mollino grazie ad uno stretto lavoro di collaborazione fra il Dipartimento di Architettura e Design e gli uffici tecnici del Comune di Gressoney Saint Jean e della Comunità montana Walser Alta Valle del Lys . Responsabile scientifico del progetto è l’arch. Guido Callegari(DAD) che ha coordinato lo sviluppo del progetto insieme al gruppo di ricercatori del Politecnico (Prof. Liliana Bazzanella, Arch. Guido Callegari, Arch. Alessandro Mazzotta, Arch. Mario Sassone, Prof. Elena Tamagno), l’Ufficio tecnico della Comunità montana Walser - alta Valle del Lys (arch. Laura Montani, geom. Alessandro Bringhen) e l’Ufficio tecnico del Comune di Gressoney Saint Jean (arch. Germana Maida).

La realizzazione del Rifugio Carlo Mollino è stata possibile anche grazie all’apporto di molte istituzioni e sponsor tecnici coordinati dal Politecnico attraverso una modalità di lavoro che ha previsto un coinvolgimento nello sviluppo progettuale dei soggetti partner, con ruoli e competenze diverse, attraverso l’istituzione di un expertise group sulla progettazione di edifici in legno energeticamente efficienti.

La scelta di realizzare un edificio a basso consumo energetico, con tecniche innovative a livello impiantistico, in grado di eliminare il fabbisogno di combustibile fossile, è stata perseguita in coerenza con la variante al progetto Casa Capriata elaborata da Carlo Mollino nel 1951 nell’ambito del concorso Vetroflex-Domus.

L’edificio intitolato alla figura di Carlo Mollino, uno dei protagonisti della cultura architettonica del Novecento, vuole evidenziare e riconoscere il profondo legame fra la ricerca progettuale sviluppata dall’architetto torinese fra gli anni ’30 e ’50 sul tema dell’architettura alpina e l’area culturale e geografica della Valle d’Aosta

Il Rifugio Carlo Mollino sorge lungo il Walserweg – il grande sentiero dei Walser – all’arrivo della seggiovia del comprensorio sciistico di Weissmatten nel comune di Gressoney Saint Jean, in prossimità del padiglione da tè della Regina Margherita di Savoia, una storica architettura in legno originariamente ubicata presso il Castello Savoia e trasferita in quota negli anni ’50 come capanno di caccia prima e più recentemente come punto di ristoro per gli sciatori.

La cornice del paesaggio alpino di Weissmatten che ospita il Rifugio richiama le parole con le quali il progetto originario veniva presentato nel 1948 sulle pagine di “Domus”: “Questa è la casa per gli sciatori “estremisti”, (...) è la casa portata addirittura sul “luogo di lavoro”, sul campo di sci”.

Il Rifugio Carlo Mollino, raggiungibile a piedi, con gli sci o con la seggiovia, immerso nella quiete del paesaggio alpino potrà essere quindi ammirato secondo la visione ideale di Carlo Mollino che a proposito della sua produzione progettuale affermava: “Tengo per fermo che la migliore spiegazione della propria opera sia la silenziosa ostensione dell’opera medesima”.




Scopri il Rifugio Carlo Mollino nelle videoriprese aeree:
https://www.youtube.com/watch?v=z7wivcqCK-w&list=UU5PjilVbphsYooZogYixcHA