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Verso la fabbrica del futuro

POLITECNICO DI TORINORobotica, nuovi materiali e dispositivi avanzati, virtual prototyping e in generale applicazioni delle tecnologie digitali al manufacturing, si stanno affermando nei sistemi produttivi richiedendo trasformazioni radicali dei modelli produttivi e organizzativi. Minimizzare gli impatti ambientali, usare risorse rinnovabili, aumentare l’efficienza e la flessibilità degli impianti, sviluppare il capitale umano ed organizzativo sono elementi necessari per rafforzare e sviluppare la competitività del sistema manifatturiero italiano.
Obiettivo del convegno dell’11 novembre scorso “Nuovi modelli di sviluppo per il sistema manifatturiero in Europa” organizzato dal Politecnico di Torino è stato proprio quello di favorire la riflessione relativa al come ridisegnare i modelli organizzativi e di produzione delle fabbriche italiane ai cambiamenti tecnologici in atto e su come orientare gli investimenti nazionale ed europei previsti in Horizon2020 in quest’ambito.

In questo contesto ricerca e formazione offrono un supporto imprescindibile per ridefinire le Fabbriche del Futuro e per velocizzare il recupero di competitività del settore manifatturiero in Italia ed in Piemonte, regione in cui questo percorso di innovazione della fabbrica è stato avviato. Creare una nuova cultura Paese sul tema fabbrica è un fenomeno che non ha risvolti solo tecnologici ma anche sociologici, di relazioni industriali e implicazioni gestionali che richiedono il coinvolgimento di tutti gli attori. A questo tema è stato dunque dedicata in particolare la tavola rotonda che ha coinvolto rappresentati del mondo industriale, delle associazioni di settore ma anche Amministratori pubblici e sindacati.

“Il Politecnico di Torino mette a disposizione del sistema socio-economico l’esperienza e le competenze tecnologiche, di management e di organizzazione dei sistemi di produzione sia per avviare progetti di ricerca congiunta all’interno dei programmi europei, sia per condividere percorsi innovazione, alta formazione e di collaborazione delle aziende che intendano investire in innovazione. Spero che il nostro Territorio sappia cogliere questa opportunità e si possano progettare azioni di sistema per avviare programmi di formazione mirata verso questi temi usufruendo dei finanziamenti europei disponibili in questo ambito. La costruzione di una Academy focalizzata sui temi dell’innovazione tecnologica e organizzativa in fabbrica e del World Class Manufacturing sarebbe un importante passo avanti in questa direzione e per favorire l’integrazione della filiera scuola-università-ricerca-innovazione”, ha commentato il Rettore Marco Gilli.

Ma come ripensare la fabbrica? Le grandi realtà industriali stanno già adottando nuovi modelli di organizzazione del lavoro che hanno previsto un ripensamento della fabbrica, più tecnologica ma anche più partecipativa e coinvolgente per chi vi lavora.
Per favorire la discussione e il confronto, sono stati presentati i risultati di una ricerca durata due anni e condotta dal Politecnico di Torino e di Milano all’interno di 31 stabilimenti di Fiat-Chrysler Automobiles. Attraverso la collaborazione di delegati Fim e interviste a più di 5.000 lavoratori questa ricerca ha analizzato se e come le logiche organizzative e gestionali del World Class Manufacturing (WCM) rendano la fabbrica più competitiva aumentando l’importanza delle risorse umane. Dalle fabbriche dove il WCM è applicato da diversi anni (Verrone, Pomigliano, Cassino, Melfi, Pratola Serra) emerge l’immagine di una fabbrica dove la fatica fisica del lavoro operaio diminuisce, aumenta la soddisfazione per il proprio lavoro e vi è un crescente livello di partecipazione e coinvolgimento del lavoro operaio alla vita e al miglioramento della fabbrica grazie a nuove logiche di lavoro in team e a sistemi in cui i lavoratori vengono incoraggiati e premiati per fornire suggerimenti sui miglioramenti da apportare al processo di produzione; questi elementi hanno contribuito a migliorare produttività e qualità della produzione degli stabilimenti interessati.