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In 350 al Politecnico per il 2014 PACE Global Forum

POLITECNICO DI TORINOStudenti, docenti e aziende che discutono e si aggiornano insieme sulle strategie e sui software più innovativi per lo sviluppo di prodotto in ambito automotive e, più in generale, nelle industrie ad alto contenuto tecnologico: il PACE Global Forum, che è stato ospitato da Politecnico di Torino e General Motors Powertrain Europe dal 28 luglio all’1 agosto scorsi, ha visto gli oltre 350 partecipanti tra studenti e docenti di 64 tra le più prestigiose università del mondo impegnati in sessioni di aggiornamento e formazione con i rappresentanti delle principali aziende del settore.

Il PACE Global Forum fa parte del programma globale PACE, attivo fin dal 1999: un’alleanza tra General Motors, Autodesk, HP, Oracle e Siemens PLM Software, attraverso la quale l’industria supporta alcune istituzioni accademiche in tutto il mondo – tra le quali il Politecnico di Torino, unica in Italia - fornendo loro a titolo gratuito software industriali, strumenti e training all’avanguardia del valore di milioni di euro. Lo scopo è quello di accrescere la competitività delle nuove generazioni di ingegneri, graphic designers e specialisti del settore automotive, che avranno dunque la possibilità di conoscere i principali applicativi del settore già nel periodo dell’università, acquisendo un’importante competenza direttamente spendibile sul mondo del lavoro.

Il Forum è stato inoltre l’occasione per l’evento conclusivo dell’iniziativa PAMD Competition 2014, una vera e propria gara nella quale si sono sfidati 7 team di studenti (il Politecnico di Torino è a capo di un team di 5 università), che hanno lavorato per un anno ad un prototipo di veicolo portatile per la mobilità sostenibile, i cosiddetti PAMD (“Portable Assited Mobility Device”). Le squadre hanno gareggiato lungo un circuito appositamente preparato all’interno della Cittadella politecnica (con partenza dal cortile di GM) con il loro prototipo, che è stato valutato da una giuria di esperti sia per la prova, che per il progetto.

Foto: Dont Save Photographer (Saverio Pisano)