Primo piano

Politecnico e SKF Industrie S.p.A. per l'innovazione

POLITECNICO DI TORINOUn accordo a tutto tondo, quello siglato tra SKF Industrie S.p.A. e Politecnico di Torino, che rafforza ed arricchisce di nuovi contenuti una partnership già avviata tra la società del gruppo svedese e alcune strutture dipartimentali dell’Ateneo torinese. L’accordo, infatti, ha individuato nuovi filoni di collaborazione interdisciplinari: si va dalla definizione di sistemi di produzione più performanti e più attenti al risparmio energetico, fino allo studio di nuovi materiali da adottare per la componentistica automotive o al perfezionamento di uno dei prodotti di punta della SKF, i cuscinetti, ripensati come oggetti complessi dotati di un corredo di sensori in un’ottica di sistema delle diverse componenti.

La partnership, di durata triennale, riguarderà quindi tematiche trasversali e prevede anche attività di formazione, partecipazione a bandi internazionali e il coinvolgimento diretto, insieme al personale di SKF, di ricercatori di ben sei Dipartimenti del Politecnico: Scienza applicata e Tecnologia, Ingegneria Meccanica e Aerospaziale, Elettronica e Telecomunicazioni, Ingegneria Automatica e Informatica, Energia, Ingegneria Gestionale e della Produzione.

Nell’ottica di ampliamento della collaborazione e di reciproca conoscenza anche con la realtà internazionale di SKF, l’11 luglio scorso il Senior Vice President Group Technology Development di SKF Alan Begg ha visistato l’Ateneo, l’Istituto Mario Boella e l’Incubatore di imprese innovative del Politecnico I3P. Il giorno successivo, ha completato la visita con il centro ricerche di General Motors. Questi incontri sono stati un’occasione per entrare in contatto con la realtà della ricerca e delle imprese ospitate nella Cittadella politecnica e per dare l’impulso ad eventuali nuove collaborazioni tra SKF e le realtà torinesi.

"Il continuo impegno della SKF nello sviluppo della tecnologia - sottolinea l'amministratore delegato della SKF Italia Aurelio Nervo - è decisivo per mantenere e rafforzare la nostra supremazia tecnologica. Siamo particolarmente felici di aver siglato questo accordo con il Politecnico di Torino, un polo d'eccellenza internazionale con il quale abbiamo da sempre un rapporto di collaborazione basato su valori di rispetto reciproco e di stima. Grazie a questo ulteriore passaggio appena formalizzato, saremo in grado di continuare a sviluppare in modo più organico nuovi progetti finalizzati all'aumento della nostra competitività sul mercato.
A testimonianza della forte spinta impressa dal top management sul fronte dell'innovazione, il Gruppo SKF ha saputo realizzare, nel 2011, 325 primi depositi brevettuali, rispetto ai 251 del 2010.
La convenzione recentemente firmata tra la SKF e il Politecnico di Torino s'inquadra perfettamente all'interno della nostra strategia tecnologica. L'innovazione deve guardare ad uno sviluppo sostenibile e contemporaneamente essere sviluppata in aree strategicamente selezionate
- conclude Nervo - affinché possa creare valore per i nostri clienti e per la nostra Società".

Il Rettore del Politecnico Marco Gilli commenta: “Per l’Ateneo la firma di accordi con importanti società come SKF Industrie rappresenta uno degli aspetti più rilevanti della nostra attività di ricerca applicata. Siamo passati da una ricerca su commissione, tra prevalentemente appoggiata ai singoli Dipartimenti, ad una modalità multidisciplinare che permette risultati molto più efficaci e arricchisce le relazioni tra azienda e accademia. Un aspetto che sarà sempre più fondamentale anche nell’acquisizione di nuove risorse ad esempio grazie ai bandi dell’VIII Programma Quadro, che metteranno l’accento proprio su network internazionali, multidisciplinarietà e partnership pubblico-privato”. Il Rettore conclude ponendo l’accento sulla formazione: “La stipula di accordi con soggetti industriali internazionali dà inoltre una importante opportunità in più ai nostri studenti, che possono attraverso convenzioni specifiche di formazione e stage partecipare al processo di ricerca e innovazione già nel periodo dei loro studi, accumulando un’esperienza preziosissima soprattutto in un momento in cui il mercato del lavoro richiede sempre maggiori competenze, non puramente accademiche”.