Terremoto: come comportarsi?
Lo scorso 13 giugno, la I Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino ha organizzato un incontro con Alessandro De Stefano, noto esperto internazionale, docente di Ingegneria Sismica al Politecnico di Torino e Alessandro Martelli, Direttore del Centro Ricerche ENEA di Ingegneria Sismica di Bologna, con l’intento di fornire indicazioni pratiche e diffondere buone prassi da attuarsi in caso di eventi sismici.“I terremoti non sono una cosa rara, ma non ce ne rendiamo conto perché avvengono solitamente in zone deserte o ‘preparate’”, come ha sottolineato il professor Martelli, ricordando che il terremoto non è un evento poco frequente, al contrario, esso interessa gran parte del nostro territorio e con una periodicità piuttosto elevata. Ciò che differenzia i terremoti che avvengono in zone ad alto rischio sismico da quelli che si verificano in quelle meno soggette a questi fenomeni è, senza dubbio, il grado di preparazione con cui le persone li affrontano. Pochi hanno idea di come comportasi in caso di terremoto, ma ancora meno sono quelli che possiedono le conoscenze adeguate per affrontare un evento sismico e comportarsi nella maniera corretta.
Le recenti vicende che hanno coinvolto l’Emilia hanno alimentato un timore diffuso nei confronti del terremoto, ma allo stesso tempo anche un desiderio di conoscenza, una generale voglia di informarsi sui comportamenti da tenere in questi casi, sia a livello individuale che collettivo: cos’è opportuno fare e cosa invece è sconsigliabile, quali sono le azioni necessarie e quelle completamente sbagliate.
Il convegno, moderato dal Preside Donato Firrao, ha tentato di rispondere a questa esigenza, non limitandosi ad elencare una serie di comportamenti giusti o sbagliati da adottare in caso di terremoto, ma soffermandosi anche sulla natura delle costruzioni - la struttura muraria risulta molto più sicura degli edifici in cemento armato che, come hanno definito gli esperti, tende ad un “effetto pancake” – un elemento che, soprattutto in caso di evacuazione, non può essere sottovalutato.
Intanto, anche il Politecnico si è mobilitato per fornire il suo supporto alle popolazioni emiliane colpite dal terremoto. Un aiuto concreto alla fase immediatamente successiva a quella dei soccorsi è arrivato infatti dai tecnici specializzati, che hanno raggiunto le zone terremotate già nei giorni immediatamente successivi alle prime scosse per portare il proprio contributo alla valutazione di agibilità degli edifici colpiti in coordinamento con la Protezione civile, insieme ai tecnici della Regione Piemonte.